Sinuessa fu fondata come colonia nel 296 a.C., insieme alla sua gemella Minturnae, dopo che i romani avevano sconfitto e sottomesso gli Aurunci. Trovandosi sull’Appia la città divenne una delle più floride dell’Impero e molti aristocratici romani vi costruirono ville di notevole pregio. Nacquero, grazie alla presenza di un terreno molto fertile di origine vulcanica, molte aziende agricole destinate principalmente alla produzione del vino Falerno, noto in tutto il mondo romano.
Con la realizzazione della Via Domiziana, costruita per volere dell’omonimo imperatore nel 95 a.C., Sinuessa si avvantaggiò di un importante collegamento commerciale con il porto di Puteoli, l’attuale Pozzuoli. Sinuessa era anche famosa per le sue terme, frequentatissime dai nobili romani, e per il suo clima mite.
Fu abbandonata, dopo la caduto dell’impero romano d’occidente, per due diverse cause: le invasioni barbariche ed un tremendo terremoto datato intorno all’850 d.C. che si pensa abbia generato l’inabissamento di parte della città.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti del complesso termale, di mura, della viabilità interna, dell’Appia Antica, di ville oltre che, sommersi dal mare, di parti delle strutture portuali.
Fra i ritrovamenti artistici più interessanti si pone in evidenza la cosiddetta Venere di Sinuessa, conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Reperti di Sinuessa sono inoltre custoditi nel Museo civico di Mondragone.
Negli ultimi decenni l’area di Sinuessa è stata decisamente compromessa dall’urbanizzazione di Baia Domizia che si estende su tutto il litorale e nell’immediato entroterra. Gli scavi, dove è stato possibile effettuarli, hanno portato alla luce poche strutture. Se pur individuati il foro, l’anfiteatro e alcune altre strutture ed edifici, di realmente visibili ed interessanti per un turista sono: la Villa di San Limato, le terme d alcuni tratti stradali basolati.
La prima, una fastosa residenza romana, è situata nei pressi di punta San Limato a 150 metri dal bagnasciuga, E’ stata scavata solo in parte ed è parzialmente inglobata nell’adiacente masseria settecentesca. Sono visibili vari ambienti fra cui una zone termale con il frigidarium pavimentato con un bel mosaico a tessere bianche e nere, decorato con animali marini di fantasia, e dotato della vasca per il bagno freddo. Accanto il Calidarium. Una seconda zona adiacente alle terme, presenta un imponente ambiente a pianta basilicale ed altri locali ad esso collegati. All’interno di questa area archeologica sono stati rinvenute teste ed altri elementi scultorei che denotano l’appartenenza della villa ad una famiglia aristocratica romana. E’ attribuita infatti al prefetto di Nerone, Gaio Ofonio Tigellino.
Più a sud all’interno del parco dell’Hotel Sinuessa Terme, sono presenti dei ruderi attribuiti alle Thermae Sinuessanae, molto famose al tempo dei romani. Il posto è suggestivo e mostra un invidiabile panorama marino.
Altri resti visibili di infrastrutture viarie romane sono indicati nella mappa sottostante in giallo, mentre in arancione sono indicati i luoghi dove sono stati effettuati scavi archeologici che hanno individuato elementi di interesse oggi però non visibili al turista.
Da segnalare anche i resti di Sinuessa presenti sul fondo marino. A 150 metri più a sud della Villa di San Limato indagini subaquee hanno permesso di identificare a 250 metri dalla riva, a tre metri di profondità, tracce di una pavimentazione stradale probabilmente parallela all’attuale linea di costa, e a 650 metri dalla riva, a 8 metri di profondità, serie allineate di grandi massi cubici di 3 metri di lato che probabilmente costituivano parte delle strutture portuali di Sinuessa.