2 – Paludi e centuriazioni


Tavola 2 – Paludi e centuriazioni – (Disegno di Irene Zambon)

La via Appia attraverso la pianura pontina

La costruzione della via Appia attraverso l’Agro Pontino implicò importanti opere di bonifica e di regimentazione della ricchissima rete idraulica che scende dai colli Albani e dai monti Lepini e grandi opere di ingegneria stradale con la costruzione della via su di un terrapieno rialzato, forato da diversi ponti per permettere il passaggio dei canali verso il mare.

Essa comportò l’escavazione di un canale navigabile, il Decennovium (lungo 19 miglia) che corre parallelo alla via da Treponti a Terracina. Orazio cita il suo viaggio sul canale in una barca trainata da cavalli e funestata dalle zanzare nella celebre Satira V.

Il procedere della via fu spesso accompagnato dalla confisca e dalla distribuzione di terre ai veterani, secondo i criteri della centuriazione, cioè della suddivisione in lotti regolari secondo un orientamento prefissato.

Nella pianura pontina l’Appia tagliava in diagonale una centuriazione di epoca precedente.

Il nuovo impaludamento e l’abbandono della via Appia nell’alto Medioevo determinarono il ripristino di un percorso alternativo pedemontano tra Roma e Terracina, passando per Sermoneta, Sezze e Priverno.

Foto 1 – la via Appia attraversa in diagonale l’antica centuriazione nella pianura pontina

 

Foto 2 – La via Appia attraverso le moderne centuriazioni della pianura pontina

 

Foto 3 – Il sistema delle miliarie della bonifica fascista riprende la trama avente come asse la via Appia

 

L’odierno sistema di centuriazione, parallelo alla via, nasce dalla bonifica settecentesca voluta da papa Pio VI, che fece ripristinare il canale navigabile, creando il sistema delle miliaria che fu ripreso dalla bonifica fascista degli anni ’30, portandole fino alla fascia costiera.

Foto 4 – Veduta della pianura pontina dall’antica Norba, sui monti Ausoni – (foto di Irene Zambon)

La via Appia attraverso l’Ager Falernus e l’Ager Campanus

In Campania la fertilità del suolo pose l’ager Falernus (costituito nel 340 a.C.) al centro delle mire espansionistiche di Roma in contrasto con i Sanniti. La romanizzazione della piana fu completata con il prolungamento della via Appia nel 312 a.C. e con la costituzione delle colonie di Minturnae e di Sinuessa nel 296, entrambe attraversate dalla via.

L’Appia diviene l’asse meridionale della centuriazione, che costituiva l’occasione di bonificare la pianura irregimentando le acque, in quanto i limites erano costituiti o fiancheggiati da canali di scolo e di irrigazione.

Il settore a sud della via Appia diventa ager Campanus, attraversato diagonalmente dalla strada.

L’ager Falernus costituiva la parte settentrionale della Campania Felix, riparata a nord dalla catena dei monti del Massico, mentre i campi e le colline si estendevano a sud verso il clima mite della costa. Le principali produzioni erano quelle dell’olio e soprattutto del vino Falerno, oggetto di grande esportazione.

Foto 5 – La via Appia tra Sinuessa e Capua (Casilinum) attraverso l’ager Falernus e l’ager Campanus

 

Foto 6 – La centuriazione dell’ager Falernus: la via Appia ne costituisce l’asse inferiore –
(da “Liber Coloniarum – dai Gromatici Veteres, a c. di G. Libertini, Istituto studi Atellani 2018)

 

Foto 7 – La via Appia si perde nella campagna tra Sinuessa e Capua (foto di Riccardo Carnovalini)

 

testo di Irene Zambon