BENEVENTO – da Maleventum a Beneventum


La città di Benevento si trova nella parte meridionale dell’entroterra appenninico della Campania, nella regione del Sannio, a metà strada fra il Mar Tirreno e il Mare Adriatico. Tappa nevralgica sulla Via Appia, sotto l’Imperatore Traiano divenne il punto di partenza dell’Appia Traiana, alternativa che aprì il corridoio lungo la costa Adriatica verso Brindisi.

Storia della città nel periodo romano

Chiamata originariamente Maleventum dai sanniti, fu poi rinominata dai romani in Beneventum probabilmente in ricordo della vittoria da essi riportata, nei pressi della città, su Pirro nel 275 a.C., ma anche perché il primo nome era considerato di cattivo augurio. Qui furono combattute altre importanti battaglie durante la seconda guerra punica. Grande importanza sia strategica che commerciale acquisì la città grazie al passaggio dell’Appia. Nell’86 a.C. i romani la elevarono a rango di municipium e nel 7 d.C. Augusto la aggregò alla regio II Apulia et Calabria ma poi sotto Adriano fu attribuita alla Campania. L’imperatore Traiano la scelse quale punto di partenza per la via che prese il suo nome, l’Appia Traiana, che portò il tracciato dell’Appia verso Brindisi sulla costa adriatica. Così la città prosperò ancora di più, si arricchì di molti monumenti e divenne la seconda città più popolosa della Campania, dopo Capua. I monumenti più significativi del periodo romano sono: l’Arco Traiano, il Teatro Romano, l’Arco detto del Sacramento, il Ponte Leproso, il Ponte Valentino. Da segnalare anche il Museo del Sannio che contiene tra l’altro i reperti probabilmente appartenuti al tempio di Iside ma rinvenuti in vari luoghi di Benevento, poiché del tempio non si è mai scoperta l’ubicazione.

Arco di Traiano

Non solo è il principale monumento di Benevento ma è anche l’arco onorario romano meglio conservato. E’ praticamente integro. Fu eretto nel punto di partenza dell’Appia Traiana fra il 114 e il 117 d.C. L’Arco di Traiano è alto 15,60 metri, è composto da un unico arco alto 8 metri, è rivestito di marmo ed è decorato con scene in bassorilievo di guerra e di pace. La volta dell’arco è decorata a cassettoni.

Arco di Traiano (foto di Alessandro Scillitani)

Il teatro romano

Il teatro romano fu eretto probabilmente da Traiano nei pressi del cardo massimo, ma fu inaugurato nel 126 sotto l’imperatore Adriano, ed ingrandito da Caracalla tra il 200 e 210. Misura 90 metri di diametro e poteva contenere circa 10.000 spettatori. Era ricoperto di marmi policromi, ed i suoi atri erano decorati con stucchi e mosaici. Il teatro fu abbandonato in epoca longobarda, utilizzato come fondazione per alcune abitazioni, parzialmente interrato e sopra un’estremità dell’emiciclo fu costruita la chiesa di Santa Maria della Verità. I lavori di recupero iniziati a fine ottocento si conclusero soltanto nel 1957; da allora il teatro è di nuovo in funzione. Oggi è possibile vedere la cavea semicircolare, parte del frontescena, il primo e parte del secondo dei tre ordini di arcate, mentre i rivestimenti marmorei sono andati in gran parte dispersi.

Teatro Romano (foto MiBACT)

L’arco del Sacramento

La costruzione dell’arco è databile tra la fine del I e l’inizio del II secolo e sormonta Via Carlo Torre, all’angolo del Palazzo Arcivescovile. La facciata dell’Arco del Sacramento si presenta oggi priva del rivestimento marmoreo, di cui rimangono alcuni lacerti, e delle statue originariamente alloggiate nelle nicchie ai lati delle fronti. L’arco introduceva al Foro da meridione nei pressi del teatro romano. Il restauro dell’arco e delle strutture limitrofe hanno riportato alla luce un complesso termale.

 

Ponte Leproso

Per superare il fiume Sabato, sulla via Appia poco prima di Benevento, nel III secolo a.C. fu costruito un ponte con la tipica struttura a schiena d’asino. Fu restaurato sia da Settimio Severo che da suo figlio Caracalla. Al suo sbocco sorgeva un criptoportico poi trasformato nella chiesa dei quaranta martiri di Sebaste. Fu distrutto dai Goti del VI secolo e poi ricostruito. Dopo il terremoto del 1702 fu ristrutturato con la riduzione del numero delle arcate da cinque a quattro. Della struttura romana rimane uno dei piloni, costruito in opera quadrata. Originariamente si chiamava Marmoreo e nel medioevo fu rinominato Leproso probabilmente per la vicinanza di un lebbrosario.

Ponte Leproso (foto di Alessandro Scillitani)

Ponte Valentino

Il ponte Valentino fu fatto costruire nel II secolo dall’imperatore Flavio Valente sul fiume Calore Irpino a circa 2 chilometri ad est di Benevento. La struttura a schiena d’asino è composta da tre arcate. Il nome deriva probabilmente da una vicina chiesa dedicata a San Valentino.

Museo del Sannio

Il Museo del Sannio è il principale museo di Benevento, allestito nella Rocca dei Rettori. Qui si trovano importanti reperti di epoca sannitica, romana, longobarda, e una serie di opere d’arte dei secoli dal XVI al XX. Nel Museo del Sannio sono conservati molti reperti egizi, riguardanti soprattutto il culto della dea Iside che a Benevento era molto sentito in età imperiale. Iscrizioni riportano la presenza a Benevento di un grandioso tempio dedicato a Iside.

 

A Benevento sono presenti anche molti altri monumenti di particolare interesse culturale. Molte le chiese fra le quali: la chiesa di Santa Sofia di epoca longobarda e il suo complesso monumentale, la Cattedrale di Sancta Maria de Episcopio con la facciata in stile romanico pisano, la chiesa di Sant’Ilario a Port’Aurea, la chiesa del Santissimo Salvatore, il monastero di San Vittorino, la basilica di San Bartolomeo Apostolo. Molti anche i palazzi signorili e le ville, le fontane e i monumenti, gli obelischi, i resti dell’acquedotto romano e del porto fluviale, le mura longobarde. Infine la Rocca dei Rettori, il castello di Benevento, posto sul punto più elevato della città, costituito da due edifici distinti: il Torrione, costruito dai Longobardi a partire dall’871, e il Palazzo dei Governatori, costruito dai papi a partire dal 1320. Nel giardino conserva i resti di un edificio termale di epoca romana.

Rocca dei Rettori (foto Wikipedia)