Il vino Falerno era prodotto nella Campania settentrionale, nell’ager Falernus, corrispondente alla stessa zona in provincia di Caserta degli attuali comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Sessa Aurunca e Cellole dove oggi si produce il Falerno del Massico DOC. La zona è attraversata dalla tappa 9 Sinuessa – Capua, del Cammino dell’Appia Antica.
Come grande cru il vinum Falernum si è affermato nella tarda età repubblicana e sicuramente già agli inizi del I secolo a.C. era un ottimo vino. Molti scrittori latini hanno tessuto l’elogio di questo vino: da Plinio a Cicerone, da Virgilio a Orazio, da Tito Livio a Vitruvio. Il pregevole vino aveva un costo elevato. Una scritta presente a Pompei riporta «Edone fa sapere: qui si beve per 1 asse; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4, avrai vino Falerno».
I veri intenditori di Falerno erano in grado di distinguerne ben tre varietà: la più rinomata era il Faustianum, prodotto sulla media collina corrispondente agli attuali territori collinari del comune di Falciano del Massico e Carinola; quello di alta collina, il Caucinum nel territorio corrispondente alla collina di Casale di Carinola; mentre il vino di pianura aveva l’appellativo generico di Falerno.
Oggi possiamo assaporare il Falerno del Massico, un vino DOC la cui produzione è consentita nell’ager Falernus stessa area del Falernum di antica memoria. Il Falerno rosso è un vino generalmente complesso, molto corposo e sofisticato, ideale per carni rosse alla brace, brasati e primi saporiti come lasagna classica napoletana e le tagliatelle al forno.
(Testi estratti e rielaborati da Wikipedia)