Terracina in epoca romana


Mappa di Terracina e dintorni. In rosso il Cammino che segue in questo tratto con precisione l’Appia Antica. I cerchietti indicano la presenza di resti archeologici (base Carta Tecnica Regione Lazio)

Si parla di influenza romana già nel VI secolo a.C. ma s racconta più diffusamente di Terracina con l’occupazione dei Volsci che le diedero il nome di Anxur e con la rioccupazione romana nel 406 a.C. e di nuovo nel 400 a.C.

Nel 329 a.C. fu dedotta la colonia romana denominata “Colonia Anxurnas”. In questo periodo furono costruiti ampi tratti delle mura e delle fortificazioni.

La via Appia, che consentì di collegare Roma a Capua, entra in gioco nel 312 a.C., passa da Terracina e la fa crescere di importanza. Il lastricato dell’Antica via è ancora oggi ben visibile (anche se in parte ricostruito) nel nucleo centrale della città romana (Foro Emiliano).

L’Appia a Terracina (foto di Giovanni Biallo)

Nel I secolo a.C. con Lucio Cornelio Silla si erige il teatro e ricostruisce il tempio di Giove Anxur in nuove forme più scenografiche. Oltre che importante centro agricolo Terracina era dotata di un porto che consentì attività commerciali non solo con i territori meridionali ma anche con l’oriente.

Tempio Giove Anxur – Terracina (foto di Giovanni Biallo)

Tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. il “Foro Emiliano” fu ricostruito, pavimentato, dotato di portici e di nuovi edifici civili e religiosi dal magistrato locale Aulus Aemilius. Divenne un vero e proprio complesso monumentale degno di una città imperiale.

Ma fu con l’imperatore Traiano (regno 98-117 d.C.) che raggiunse il suo massimo splendore. L’imperatore ordinò l’ampliamento del porto di Terracina, del quale ancora oggi sono visibili le strutture principali, e, per rendere più agevole il passaggio dell’Appia dal lato del mare, fece eseguire il taglio del Pisco Montano, enorme sperone calcareo separato dalla massa del Monte Sant’Angelo che tuttora sovrasta la regina viarum. Sull’evidente taglio di roccia sono riportati, ancora oggi ben i visibili, i numeri romani che segnalano la progressiva altezza del taglio (128 piedi romani che corrispondono a 37,88 metri).

Porta Napoli e il taglio del Pisco Montano a Terracina (foto Alessandro Scillitani)

Nella storia dell’Appia, l’imperatore Traiano intervenne ancora fra il 108 e il 110 d.C., non a Terracina bensì tra Benevento e Brindisi con la costruzione dell’Appia Traiana, utilizzando un preesistente tracciato di età repubblicana, che consentiva di costeggiare l’Adriatico toccando vari porti di grande importanza commerciale e militare.

Tornando a Terracina, agli inizi del V secolo d.C. ci fu un altro importante intervento urbanistico:  l’erezione di una nuova cinta di mura che racchiuse anche parte della città bassa.