Tres Tabernae: una struttura ricettiva dell’antica Roma (tappa n.3)


La via Appia Antica, dopo aver attraversato Cisterna di Latina, si dirige verso meridione con un lungo rettifilo, ricalcato dalla strada moderna, per ben 40 km.  Le strade di grande comunicazione, come l’Appia, erano nell’antichità accuratamente progettate e, se possibile,  non passavano più da un abitato all’altro, ma preferibilmente tagliavano il territorio con percorsi rettilinei. Nacque, quindi, l’esigenza di progettare e costruire strutture anche ricettive, dove i viaggiatori potessero sostare, rifocillarsi e cambiare i cavalli: le stationes.

 

Le fonti storiche, ricordano, in questo tratto, compreso tra il XXV ed il XLIII miglio della via Appia, la presenza di tre stationes: Ad Sponsas, Tres Tabernae e Forum Appii.

Mentre la localizzazione di Ad Sponsas e Forum Appii è dimostrata da vari attendibili studi, la statio di Tres Tabernae, fino ad anni recenti, non era esattamente identificata. Solo gli scavi intrapresi dalla Soprintendenza dal 1993 in poi, hanno permesso di individuarla in località piscina di Zaino, nel territorio comunale di Cisterna di Latina, al margine della moderna S.S. 7 Appia.

A Tres Tabernae, secondo gli Atti degli apostoli, fu accolto San Paolo, prigioniero e in viaggio verso Roma (Atti, 28:15), e, successivamente, vi fu imprigionato da Massenzio e Massimiano l’ex-imperatore Flavio Valerio Severo prima di essere ucciso. Tres Tabernae è anche ricordata dalle fonti come sede episcopale.

Gli scavi archeologici effettuati in passato, come quelli tutt’ora in corso, hanno portato alla luce solo una parte dell’antico complesso, in cui sono stati individuati numerosi ambienti, pertinenti anche a strutture termali. Le murature sono spesso malamente conservate e con uno scarso alzato, mentre è davvero notevole la presenza di sontuosi pavimenti in mosaico, riconducibili ad epoche diverse e tutti di eccellente fattura, vero unicum nella regione pontina.

E’ possibile ammirare: un mosaico bianco e nero a tessere minute con nastri, fiori e uccelli di vario genere fra cui una colomba con ramo d’ulivo; un mosaico ad arabesco con al centro sei riquadri con viticci, motivi crociformi, corni e maschere; un mosaico di particolare pregio, composto da diversi schemi decorativi contenenti elementi floreali, stelle, losanghe e quadrati campiti da piccoli motivi a croce, animali, figure maschili e scene di caccia.

Sono stati inoltre individuati ulteriori ambienti mosaicati riferibili ad un edificio di prestigio. I tappeti musivi conservati mostrano composizioni geometriche inquadrabili come gli altri mosaici nel II secolo d.C., con motivi a cerchi secanti, ottagoni adiacenti e esagoni allungati.

I lavori in corso sono diretti principalmente ad effettuare opere di protezione del sito. Percorsi di visita appositamente progettati permetteranno ai visitatori di ammirare tutte le pavimentazioni musive portate alla luce e restaurate, in una area archeologica che sarà presto resa totalmente fruibile. Per il momento il sito è  visitabile eccezionalmente solo a seguito di appuntamento o in giornate di apertura straordinaria, come quelle organizzate in collaborazione con il FAI Delegazione di Latina. Dall’esterno della recinzione in rete che circonda l’area archeologica (visibile anche dalla SS 7 Appia) è possibile vedere alcuni elementi presenti nell’area.

 

testo di Francesco Di Mario